There's no point to any of this. It's all just a... a random lottery of meaningless tragedy and a series of near escapes. So I take pleasure in the details. You know... a Quarter-Pounder with cheese, those are good, the sky about ten minutes before it starts to rain, the moment where your laughter become a cackle... and I, I sit back and I smoke my Camel Straights and I ride my own melt.

sabato 3 marzo 2012

White Collar - Pan Am: a colpi di season finale

Stracult e Stracotti - …ovvero la serie che questa settimana va su e quella che inevitabilmente va giù. Parola di Stargirl su Telefilm Cult!


A pochi giorni dalla terza season finale, a vincere il titolo di Stracult della settimana è White Collar, serie creata da Jeff Eastin, che unisce perfettamente il genere crime al dramedy, dando vita a un prodotto frizzante e mai noioso. Giunto ormai al termine della terza stagione, a differenza di altri show simili dal punto di vista di humour e meccaniche, non sembra per nulla risentire di flessione o stanchezza, come spesso invece accade.
Il merito di questo successo? Semplice! Da una sceneggiatura che riesce a rinnovarsi senza mai ripetersi, a una regia vivace e veloce che si appoggia a una cornice come New York e a una Manhattan mai così irresistibile. A ciò va aggiunta l’ottima caratterizzazione dei protagonisti: a partire da
Tiffany Thiessen (indimenticabile Kelly Kapowsky di Bayside School) e Willie “Mozzie”  Garson, che molti ricorderanno come Stanford in Sex and the City, fino alla coppia Peter Burke/Tim De Kay - Neal Caffrey/Matt Bomer -  perno fondamentale attorno a cui ruotano le vicende. Matt Bomer in particolare, con la sua aria da incorreggibile romantico, riesce a risultare simpatico nonostante interpreti un personaggio capace di cadere sempre in piedi anche quando forse non lo meriterebbe affatto. Bello e impossibile, ricco, intelligente e astuto… sarebbe davvero un uomo da sposare, se non fosse per il recente outing che ha spezzato i cuori di milioni di fan sparse per il mondo, oltre che il mio!

Una selezione dura e severa, un comportamento e una diligenza impeccabili, classe, lusso e stile: in Pan Am si guarda con estrema nostalgia, seguendo la moda di quel capolavoro intitolato Mad Men, all’America degli anni Sessanta e alle sue hostess indimenticabili che hanno fatto sognare milioni di viaggiatori del cielo. Creato da Jack Orma, autore e produttore di E.R., lo show è la fotografia nitida e precisa, seppur infarcita dell’elemento soap opera, di un divertente e verosimile spaccato dell’America degli Sessanta, tra storie d’amore ed emozioni ad alta quota. Le vite delle quattro hostess protagoniste (tra cui la bravissima Cristina Ricci) s’intrecciano con la Storia, nello specifico quella di una nazione che cerca di inseguire un sogno, tra mille ostacoli e difficoltà. Lo spunto è buono, il risultato discreto, ciò che manca, e si evince già all’inizio, è quella marcia in più e quella cura dei dettagli, punti di forza proprio di Mad Men, destinati a trasformare la serie in uno Stracult, e a relegarla invece negli Stracotti, a causa soprattutto dei bassi ascolti registrati sin dagli albori e di una critica che da subito gli ha messo i bastoni tra le ruote precludendole un futuro roseo.
Uno stracotto condizionato soprattutto dall’esito finale, questo è certo, ma che pur sempre, ahimè, stracotto rimane.
Anyway: thank you for flying with Pan Am.


3 commenti:

Cannibal Kid ha detto...

white collar non l'ho mai seguito..
su pan am sono d'accordo. potenzialmente carino, ma non è mai decollato

Spicy.Ginger.Ale ha detto...

Pan Am l'ho seguito dall'inizio e, all'inizio, prometteva bene. Le ultime 5 puntate le ho usate come sottofondo mentre preparavo cena... non so se mi spiego. Ma perchè l'hanno lasciato andare così alla deriva? :(

Stargirl ha detto...

@Cannibale: a tempo perso, se ti capita, comincia WC, merita davvero!

@Spicy: veramente un peccato il tracollo di Pan Am! :(