There's no point to any of this. It's all just a... a random lottery of meaningless tragedy and a series of near escapes. So I take pleasure in the details. You know... a Quarter-Pounder with cheese, those are good, the sky about ten minutes before it starts to rain, the moment where your laughter become a cackle... and I, I sit back and I smoke my Camel Straights and I ride my own melt.

lunedì 26 luglio 2010

Gravity: la dramedy del non sense


La prima stagione di Gravity ha debuttato la primavera scorsa sul network Starz e si è conclusa da poco, dopo 10 episodi. Scritta da Jill Franklin e Eric Shaeffer, la serie racconta le vicissitudini di un bizzarro gruppo di individui che si incontrano dopo aver tentato il suicidio.
Questa tematica, affrontata brillantemente già da Nick Hornby nel favoloso Non Buttiamoci Giù, è raccontata in maniera sagace e poetica, con spunti ironici e surreali, seppur nella maggior parte delle puntate in maniera superficiale e a volte con presupposti privi di fondamenta.
La storyline principale ruota attorno a Lily Champagne (la Krysten Ritter vista di recente nelle commedie 27 Dresses e Confessions of a Shopaholic), a un passo dall’aldilà dopo un’overdose di codeina, e Robert Collingsworth (Ivan Sergei), precipitato con la sua automobile nella piscina di una nave da crociera mentre tentava di ricongiungersi con l’adorata moglie, in paradiso da oltre due anni.
Intorno ai due protagonisti principali, uniti inevitabilmente da fragilità, paure e insicurezze comuni, ad animare il gruppo di sostegno, il cui leader è Dogg McFee (Rhames, Pulp Fiction), gli altri suicidi mancati: l’ex modella sulla via della depressione Shawna (Rachel Hunter)il comico ossessionato dalle dimensioni microscopiche del suo pene Jorge (James Martinez), il diciassettenne Adam (Seth Numrich), e l’instabile Darla (Robyn Choen), maniaco compulsiva nei confronti della parrucca che è costretta ad indossare dopo aver provato a farsi esplodere la testa.
La delicata e controversa liason tra Lily e Robert cammina di pari passo con il rapporto inconsistente e confuso che la ragazza vive con Diego, un delinquente di quartiere con cui crede di essere legata spiritualmente.
Personaggio emblematico e contorto, il detective Christian Miller, interpretato dallo stesso Shaeffer, sulle tracce di Lily dopo il tentato suicidio, e apparentemente ossessionato da lei e dal suo rapporto con Diego. Perseguitato dai debiti di gioco e particolarmente suscettibile, Miller compare e scompare dalla vita dei protagonisti pur contribuendo nettamente a marcarne vizi e virtù con il suo atteggiamento dispotico che il più delle volte aiuta a far luce su situazioni surreali e caratterizzate da un non sense sarcastico poco plausibile ma egualmente ironico.

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