There's no point to any of this. It's all just a... a random lottery of meaningless tragedy and a series of near escapes. So I take pleasure in the details. You know... a Quarter-Pounder with cheese, those are good, the sky about ten minutes before it starts to rain, the moment where your laughter become a cackle... and I, I sit back and I smoke my Camel Straights and I ride my own melt.

mercoledì 7 gennaio 2009

Macro e mini, griffate e minimal: ecco le borse che hanno fatto la storia della moda





Articolo pubblicato su Girl Syle, maggio 2008


Lo scrittore Samuel Butler una volta ha detto: “I rapinatori ti chiedono la borsa o la vita: le donne vogliono tutte e due” . Che sia una Macro o una Micro Bag, poco importa; che sia una Celebrity Bag o la It Bag del momento, non fa differenza, basta averla. La borsa, ieri come oggi, è uno status symbol, la caratteristica fondamentale che contraddistingue i diversi tipi di donna. E la ricerca della borsa perfetta è la massima aspirazione di ogni fashion victim che si rispetti.

A Hollywood la corsa alla borsa più trendy impazza: attrici, cantanti, personaggi dello show business, ereditiere famose, sono tutte impegnate nel folle inseguimento all’accessorio perfetto. Ogni star fa sfoggio dell’ultima creazione del proprio stilista prediletto che il più delle volte si ingegna a creare la borsa ad hoc, da esibire alla prima passerella o al primo evento mondano tra New York e Los Angeles, teatri indiscussi dell’ostentazione più sfrenata in fatto di borse e scarpe.

La prima vera borsa famosa, nasce in concomitanza alla fondazione della casa Hermes che, già dal 1892 realizzò le petit sac haut à courroies, “la piccola borsa alta con cinghia”. Negli anni ’50, la Principessa Grace Kelly ne fece un uso smodato per coprire le rotondità della sua prima gravidanza e quando nel 1956 comparve sulla copertina di “Life” con l’accessorio al braccio, la casa di moda francese decise di soprannominare il modello “Kelly” in onore della stupenda attrice. Oggi la Kelly esiste in sette misure, dalla mini alla 40, ma il modello più richiesto resta sempre e comunque il 32, quello della principessa Grace, icona di classe ed eleganza.











L’anno precedente, però, esattamente nel febbraio del 1955 (da qui il nome), Coco Chanel creò quella che ancora oggi resta un mito per ogni donna: la numero 2.55, altrimenti detta Mademoiselle. Di forma rettangolare e in pelle matelassé con il fermaglio in metallo dorato ed una catena a tracolla è ormai un evegreen, imitatissima soprattutto nel ricercato tessuto matalassé. Attrici di ogni età la esibiscono nelle occasioni speciali, come ad esempio la giovanissima Rachel Bilson del telefilm The O.C.

Tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60 , è Gucci a voler omaggiare una delle personalità più stimate dello show business, l’affascinante Jaqueline Kennedy, moglie dell’allora senatore John Fitzgerald, con una borsa di tela e cuoio, con un unico manico da portare a tracolla ed il moschettone in mezzo. Nata precedentemente nella versione in pelle di coccodrillo per il guardaroba di Ingrid Bergman per il film di Rossellini “Europa ‘51”, diventa poi un must della collezione della Kennedy durante le sue innumerevoli visite a Capri, tanto da acquisire alla fine il suo nome ed essere riprodotta nelle sue infinite varianti col nome “Jackie O”, eredità dei disinvolti anni ’70.

Nel 1984, su un volo aereo Parigi-Londra, Monsieur Dumas, presidente di Hermès, conosce l’attrice-cantante Jane Birkin e le promette che creerà, apposta per lei, una borsa pratica ed elegante, adatta alle sue esigenze. Oggi, 28 anni dopo, il modello Birkin, una macro bag molto capiente con la chiusura in oro e due passanti non è ancora passato di moda. Oggetto del desiderio di molte donne, per averla bisogna mettersi in lista d’attesa ed essere disposte a spendere più di duemila euro. Personaggi famosi del calibro di Victoria Beckham, Naomi Campbell e Sarah Jessica Parker, non sembrano poterne fare a meno.


Celebre un episodio della famosa serie Sex & The City, in cui Samantha Jones, PR per l’attrice Lucy Liu, prova ad usare il nome della sua cliente per saltare la lunga coda di attesa ed aggiudicarsi una Birkin, ma invano poiché alla fine verrà smascherata.




E tra l’elenco di attrici storiche, nonché icone di stile e di eleganza, non poteva certo mancare la meravigliosa Audrey Hepburn, estimatrice di Louis Vuitton e della sua Speedy Bag, il famoso bauletto con lucchetto. Oltre alla Hepburn però, anche un’attrice nostrana si dimostrò una seguace della Speedy: Sofia Loren, premio Oscar nel 1961 per il film “La Ciociara”. Una rivisitazione della borsa è avvenuta di recente e ne sono nate le versioni Total Silver e Gold, molto amate dalla cantante Jessica Simpson.

La casa di moda Fendi, fondata a Roma nel 1925 e inizialmente famosa per pellicce e valige, è ormai ai primi posti per le novità in fatto di borse, lanciate sul mercato ogni anno. Il suo modello più celebre ed apprezzato è, senza ombra di dubbio, quello della primavera del ’96, la Baguette. Il nome deriva dall’usanza di portarla sotto al braccio proprio come fanno i francesi con i filoni di pane; un accessorio quindi molto piccolo e soprattutto poco capiente, ma apprezzato e imitato da molti. Ne esistono versioni e rielaborazioni di diversi tipi e diversi materiali: addirittura una realizzata con una tecnica del 1700 dalla Fondazione Liso di Firenze, con motivi floreali presi dalla “Primavera” del Botticelli . Gwyneth Paltrow, Julia Roberts e Mrs. Ciccone la collezionano in molte delle sue varianti.

La maison parigina Yves Saint Laurent, fondata nel 1962 dall’omonimo designer di origini algerine, venne acquistata all’inizio degli anni ’90 dal gruppo di Gucci. La guida passò quindi nelle mani dell’insuperabile Tom Ford, un vero patito di accessori, e mago nel trasformare le borse in veri e propri oggetti del desiderio. Per Saint Laurent creò tre borse che entrarono nella storia: la Byzance, la Nadja e, soprattutto, la Mombasa. Quest’ultima è caratterizzata dalla particolare forma a sacco con manico in osso e pelle di bufalo o altri pellami pregiati, chiara ispirazione derivatagli dai suoi viaggi e dalla sua passione per l’Africa. Una versione particolarmente preziosa è quella di lino con applicazioni di pelle e perline, sfoggiata da celebrities come Nicole Richie e Nicky Hilton, sorella della più famosa Paris.

La It Bag del 2006 è, indiscutibilmente la preziosa Spy Bag di Fendi, una splendida borsa a mano, pratica e comoda per ogni situazione. In breve tempo la Spy ha spopolato in tutto il mondo ed ha resistito per diversi mesi sulla cresta dell’onda, nonché nelle mani di star del calibro di Mischa Barton, Lindsay Lohan e Paris Hilton.

Proponendola in numerose varianti, in certi casi il team di fendi ha davvero superato se stesso, con versioni davvero esclusive. Basti pensare alla versione extralusso, decorata da una cascata infinita di paillettes (prezzo di listino: 4890 $, il triplo rispetto alla basic), o alla limited editino con stampe del pittore Matisse, sino ad arrivare alla “Tokio Squirrel”, con cristalli ricamati.

All’inizio del 2007, in seguito alle allarmanti notizie sullo stato del nostro pianeta, lo spirito ecologista ha contagiato una stilista, all’epoca emergente, di nome Anya Hindmarch che ideò la ormai famosissima “I’m Not A Plastic Bag” in collaborazione con l’associazione “We are What We Do”. L’idea fu appunto quella di creare una variante in cotone dei normali sacchetti per la spesa da utilizzare al supermercato per evitare l’abuso di plastica e salvaguardare le condizioni del pianeta. Testimonial inconsapevole fu l’attrice Keira Knightely, vegetariana convinta, che sull’onda dell’ecologically correct abolì dal suo guardaroba cuoio e pellame e optò per la Plastic Bag. Bastò vederla nella mani dell’attrice per far sì che questa borsa diventasse un must dello scorso anno. Con 5 sterline salvi il mondo e soprattutto sei alla moda! Le imitazioni e gli sberleffi, nell’ultimo anno però, non si sono risparmiate: e allora ecco nascere le “I’m a Plastic Bag and I’m 100% recyclable”, “I’m a Very Cheap Bag” fino alle “I’m Just a Stupid Bag” o “I’m Just a Fucking Bag”.

Il 2008 è partito all’insegna della dolcezza, o meglio, della golosità, grazie alla casa di moda Gilli, un marchio giovane, di successo ed eclettico, fondato da Giulia Ligresti. Per quest’anno, infatti, la casa di moda in questione ha deciso di puntare su una borsa particolarmente atipica, la Gilli Nutella Cube , in collaborazione con l’azienda Ferrero, volta a valorizzare il brand Made in Italy. La borsa, a forma di cubo è realizzata in vitello nappato marrone e bianco, con applicazioni in cervo vernice, volti a riprodurre le fattezze del celebre barattolo della crema di nocciola. Oltre alla mitica fetta di pane, al bicchiere di latte e alle nocciole perfettamente rappresentati, anche il coperchio del barattolo è quello tipico: tutto zigrinato grazie alle impunture verticali presenti sulla superficie. La Gilli Nutella Cube sarà disponibile nei negozi a partire da febbraio 2008, al prezzo di 594 euro, in soli cento esmplari però: una limited editino che mira a rappresentare l’italianità nel mondo. Nell’universo vip però alcune fortunate come Milly Carlucci, Serena Autieri e Nancy Brilli ne possiedono già una, e pare che la prossima sarà la neo sposina Carla Bruni in Sarkozy.

Ripercorrendo la storia e l’evoluzione delle borse più famose, è facile capire che la borsa perfetta non sembra esistere. Quella adatta ad ogni donna e ad ogni situazione, pare essere un miraggio, un sogno irraggiungibile, un’utopia. Certo è che molti stilisti, nel corso degli anni, si sono avvicinati ad un concetto epico di perfezione, grazie a borse preziose e rare, il più delle volte, ormai, più costose di un gioiello. E chissà, forse un giorno ne nascerà una che potrà arrogarsi il diritto di essere chiamata Perfect Bag.

Anche se forse, in fondo in fondo al cuore di ognuna di noi, il sogno resta sempre e solo quello: la magica, mitica, insuperabile borsa di Mary Poppins, forse poco costosa, ma in grado di contenere ogni oggetto del nostro desiderio.





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